Giuseppe Gianfelice nasce a Palata in provincia di Campobasso, il 09/01/1949. Sin da piccolo si accosta alla musica suonando il
clarinetto
grazie all’affiancamento di un suo compaesano e apprende i rudimenti dell’artigianato in legno grazie ad una bottega di falegnameria di un parente.
Da ragazzo comincia a frequentare il
Conservatorio
“D’Annunzio” di Pescara dove qualche anno più tardi si diploma. Suona nella banda dell’esercito negli anni 1968-69 ed in diverse bande musicali nazionali in quelli successivi. Si dedica in seguito
all’insegnamento
della musica ai ragazzi delle scuole superiori. Si riaccosta in questi anni alla
pittura
su tela con colori ad olio e da autodidatta alla scultura del legno soprattutto di ulivo, con figure astratte e di ispirazione religiosa.
Successivamente, avendo scoperto che in Molise è presente una pietra detta “Noce” per le sue calde venature, inizia un periodo di sperimentazione scultorea su questo materiale autoctono, realizzando figure astratte, femminili, religiose, bassorilievi per fontane ed acquasantiere. L’ispirazione per le sue opere arriva dal periodo ellenico e romano.
Nel corso degli anni prende parte al
restauro
di numerose chiese del territorio molisano realizzando diverse acquasantiere ma anche lapidi funerarie personalizzate e figure sacre per cappelle. Ha partecipato a diverse
mostre
di scultura nel territorio molisano e abruzzese ed una mostra a Ferrara nel chiostro di San Paolo.
Nel 2008 realizza e dona all'agriturismo Bon Tajer in provincia di Belluno un tagliere artistico che entra a far parte della collezione privata della struttura. Il più recente lavoro, 2022-2023, rimanda ad un crocifisso ligneo di 3m di altezza, installato e regalato al santuario della Madonna di Santa Giusta del suo paese natale, in occasione del suo restauro. Attualmente lo scultore realizza
opere su commissione e presta la sua consulenza anche per la realizzazione di opere d’interni. Una vita dedita alle arti.
I principali attrezzi che utilizza uno scultore.
Gli scalpelli al widea sono utili per modellare in maniera più definita forme e contorni. E’ utile che siano al widea perché questo materiale taglia la pietra ma non la spezza in modo grossolano.
Le bocciarde vengono utilizzate per una finitura della superficie dall’effetto granigliato.
Le raspe sono utilizzate per limare grandi superfici, allo stesso modo le lime lavorano su superfici più ridotte.
Le gradine possono essere utilizzate con la mazzetta (martello di varie dimensioni) quindi a mano, oppure applicate ad un martello pneumatico per sgrossare il marmo o la pietra nelle dimensioni naturali ed originarie.